“Il numero pi greco, correttamente interpretato, contiene l’intera storia dell’umanità”. Martin Gardner
La scoperta dei numeri irrazionali mise in crisi il concetto di infinito della filosofia greca, tanto che a Pitagora fu proibito di diffondere queste idee, ritenute “blasfeme”. Il più noto numero irrazionale è, indubbiamente, il p-greco.
Esso esprime il rapporto costante tra la circonferenza e il diametro del cerchio, e misura: 3,14159265358979… Il valore 3,14, che viene solitamente utilizzato nei problemi di geometria, è soltanto un’approssimazione del valore reale di π, che presenta invece infinite cifre decimali senza un andamento regolare.
L’interesse dei matematici per il numero π ha origini lontanissime nel tempo. Già nel II millennio a.C. i babilonesi calcolarono una stima di π pari a 3,125... Anche gli antichi egizi si interessarono al π, come testimonia il Papiro Rhind, un documento contenente ottantasette problemi matematici, che è una preziosa testimonianza della matematica egizia. ~ 33 ~ La stima di π compare nel cinquantesimo problema, dove viene affrontato lo studio dell’area di un campo circolare.
Per π gli egizi fornirono un’approssimazione pari a 3,1604…, molto vicina al valore reale. Qualche egittologo ipotizza, addirittura, che π sia stato utilizzato nel progetto di costruzione della piramide di Cheope, la maggiore delle tre grandi piramidi realizzate intorno al 2500 a.C., per custodire le spoglie dei faraoni: una straordinaria opera architettonica che richiese l’impiego di milioni di tonnellate di pietra, diecimila operai e oltre vent’anni di lavoro. Questa teoria sul π e la Grande Piramide fu avanzata per la prima volta nel 1800 da H. Agnew, nell’opera “Lettera da Alessandria sulle prove dell’applicazione pratica della quadratura del cerchio nella configurazione delle Grandi Piramidi d’Egitto”.
Secondo lo studioso, il rapporto tra il perimetro di base della piramide e l’altezza sarebbe proprio 2π, anche se, in realtà, non ci sono prove certe del fatto che π sia entrato a far parte dei calcoli della Grande Piramide per volontà dei progettisti. Leggendo la Bibbia, nell’Antico Testamento, scopriamo che anche gli Ebrei conoscevano il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e il diametro, cui attribuivano il valore 3. ~ 34 ~ Il fascino che pi greco ha sempre esercitato sui matematici di tutti i tempi è ben spiegato da un pensiero di Martin Gardner: “Il numero pi greco, correttamente interpretato, contiene l’intera storia dell’umanità”.
In anni più recenti, grazie alla potenza dei computer, sono state calcolate le prime 1.241.100.000.000 cifre decimali di π. Nel 1988, presso il celebre Museo delle Scienze di San Francisco, il fisico Larry Shaw organizzò la prima celebrazione in onore di π. La cosa più curiosa fu la scelta della data, il 14 marzo (3.14 nella notazione anglosassone), che tra l’altro è anche l’anniversario della nascita di Albert Einstein.
Da allora ogni anno, in questo giorno, la celebrazione viene ripetuta in numerose scuole e università di tutto il mondo. Anche in Italia diverse città propongono interessanti iniziative, come giochi, festeggiamenti e manifestazioni di vario tipo, per promuovere il giorno di π nelle scuole e per incoraggiare lo studio della matematica tra i giovani. Nel 2009, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America ha riconosciuto ufficialmente il piday come giornata scientifica da festeggiare in tutto il mondo.
Buon p-greco day!
La preside
Antonella Mongiardo