Prende il via, all'IIS "L. Costanzo" la settimana della legalità, durante la quale gli studenti avranno l'opportunità di incontrare esperti e rappresentanti di forze dell'Ordine, che affronteranno vari e interessanti argomenti.Fra le tematiche che saranno oggetto di dibattiti e laboratori, un'attenzione particolare sarà dedicata al bullismo, un fenomeno sociale che interessa la scuola, gli adolescenti, le famiglie, la società.
Prosegue l'impegno delle istituzioni nella prevenzione del bullismo e del cyberbullismo. La scuola è in prima linea nell'educazione alla legalità e nella lotta contro la violenza giovanile.
Non sono incoraggianti gli ultimi dati sul bullismo e cyberbullismo, che rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Il modo migliore per evitare questo pericolo subdolo è imparare a conoscerlo o, meglio, a riconoscerlo.E' questo il senso della campagna di sensibilizzazione promossa in questi ultimi anni dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con le forze dell'ordine e le altre realtà istituzionali. Cosa sono, dunque, il bullismo e il cyberbullismo? "Il cyber bullismo – si legge nel sito MIUR- è la manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest'ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, foto, video, email, chat rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi". L'osservatorio (In)difesa, realizzato nel corso del 2020, offre una fotografia della realtà raccontata direttamente dai ragazzi, attraverso le risposte di 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni, provenienti da tutta Italia. Il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. Il 42,23 % dei ragazzi e delle ragazze esprimono sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei e l'8,02% delle ragazze ammette di aver compiuto atti di bullismoo cyberbullismo, percentuale che cresce fino al 14,76% tra i ragazzi. In Calabria, le istituzioni sono in prima linea nella lotta contro i pericoli di internet, in particolare contro il cyberbullismo. Le scuole, in primis, dedicano molta attenzione a questa delicata problematica, che interessa da vicino alunni e famiglie. La scuola è il principale punto di riferimento per la crescita cultura e umana degli studenti. Tuttavia, talvolta nel tessuto scolastico si sviluppa un fenomeno pericoloso: il bullismo. Mentre quotidianamente si assiste allo sforzo degli operatori scolastici di educare i giovani al rispetto degli altri e alla cultura della diversità, intesa come preziosa risorsa culturale e umana, purtroppo tra i giovani si sviluppa spesso una sub-cultura, che è quella della "convivenza", intesa in senso di "branco". Il branco che detta le sue regole e chi non sottostà a tali regole ne viene sopraffatto. Il bullismo è, appunto, la sopraffazione di una persona o un gruppo di persone su un'altra che diviene la vittima. L'avvento delle tecnologie informatiche ha comportato una ulteriore degenerazione del fenomeno, cioè il cosiddetto cyberbullismo. Due reati apparentemente simili, due fenomeni parimenti esecrabili, ma con qualche differenza. Mentre il bullismo ha un raggio d'azione limitato, circoscritto per lo più ad un luogo fisico, come la scuola, la strada, la piazza del paese, il cyberbullismo è, per certi aspetti, un reato più subdolo e insidioso. Esso, infatti, poiché avviene in rete, ha un raggio d'azione illimitato e, inoltre, venendo commesso il più delle volte nell'anonimato rischia di insinuarsi in ogni aspetto e in ogni momento della vita di una persona. Alcuni anni fa, a Lamezia Terme, fu organizzato un incontro sul tema "Bullismo e cyberbullismo, anticamera della mafiosità", dal Masci Lamezia Terme 4, alla presenza del Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Cosenza Marisa Manzini e di diversi dirigenti scolastici. Manzini, come consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, sottolineava il legame tra il fenomeno del bullismo e i gruppi criminali. "Il bullo – affermava Marisa Manzini- attua prevaricazioni ripetute verso le vittime, vuole dominare su tutti e non rispetta le regole. Per questo è importante il rispetto delle regole. E, a tal fine, è fondamentale il ruolo della scuola". Il procuratore sottolineava come su questo fronte vi sia "molto da lavorare, ma parecchi passi avanti sono già stati fatti, in particolare con la legge n. 71 del 2017, varata in seguito al suicidio di Carolina Picchio, la quattordicenne che non ce l'aveva fatta a reggere la pressione psicologica per un suo video postato in rete da alcuni coetanei e si era buttata dalla finestra di casa". Nel 2017, il Miur, d'intesa con la Polizia Postale e delle comunicazioni, ha adottato delle linee d'orientamento appunto per prevenire e contrastare cyberbullismo nelle scuole. In virtù dei nuovi orientamenti, ogni istituzione scolastica deve individuare all'interno del proprio corpo docente un referente che coordini le attività volte alla prevenzione del cyberbullismo, come, ad esempio, momenti di educazione rivolti agli studenti minorenni sull'uso consapevole della rete internet e sui diritti e doveri connessi all'uso delle tecnologie informatiche. Le istituzioni scolastiche, chiamate ad essere presidio di legalità e di civiltà, possono promuovere attività di sensibilizzazione anche attraverso progetti che presentino carattere di verticalità tra i vari gradi di istruzione o iniziative extracurricolari da realizzarsi in collaborazione con altre scuole, con gli enti locali, con le forze dell'ordine e con associazioni operanti nel settore giovanile. Già prima dell'entrata in vigore della legge 71, però, le scuole calabresi erano sensibili a questa tematica, per via dei diversi episodi di bullismo e cyberbullismo che si sono verificati nelle aule scolastiche, denunciati dagli stessi insegnanti. Anche le associazioni di volontariato e le forze dell'ordine si sono attivate in direzione della prevenzione. "In riga su internet. Una regola salva una vita". Si chiamava così la campagna promossa tempo fa dall'Associazione Meter onlus, di don Fortunato di Noto". L' obiettivo era sensibilizzare ad un corretto uso di internet i ragazzi delle scuole, specialmente i "mobile boom", cioèi più piccini, quelli cresciuti con il tablet in mano. Nel 2015, nell'ambito del Safer Internet Day, la Polizia Postalee delle comunicazioniin collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, organizzò in numerose scuole italiane degli incontri sul tema della sicurezza informatica. Il progetto, intitolato "Una vita da social", si poneva l'obiettivo di insegnare ai ragazzi come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza incorrere nei rischi connessi all'adescamento, cyberbullismo e violazione della privacy, evitando comportamenti scorretti per sé e per gli altri. In tempi più recenti, ha avuto risonanza il convegno interregionale "I ragazzi e la rete", promosso dalla società Editrice Sud, sul tema dell'uso consapevole della rete internet, al quale hanno preso parte anche diverse scuole calabresi. L'evento, organizzato in collaborazione con la prefettura e la questura di Messina, ha visto gli interventi di Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia di Stato presso il compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni "Giovanni Paolo II", di Capo d'Orlando, in collegamento con l'istituto tecnico economico "De Fazio" di Lamezia Terme, il comprensivo IC "S. Francesco di Paola" di Palmie l'istituto superiore "Erodoto" di Thuri di Cassano Ionio. Ed è proprio per rispondere a questa urgenza educativa che l' IIS Costanzo ha aderito alla campagna di educazione alla legalità e sensibilizzazione contro il bullismo e il cyberbullismo. L'organizzazione delle giornate della legalitàprevede che ogni ragazzo venga informato e formato, in modo da essere egli stesso di "aiuto" per sé e per i suoi coetanei. Ringraziamo tutti gli esperti del settore, le forze dell'Ordine e rappresentanti di associazioni operanti nel settore giovanile che ci hanno offerto la propria disponibilità per la realizzazione del progetto.
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